Nel cuore di Dagua, nel 1930, Caterina scrive del suo passato scolastico, un mondo racchiuso nell'edificio di pietra dell'"Al Mot dal Dos", eretto nel 1885. La scuola era costituita da un’aula unica dedicata a Giovanni Cometti, eroe caduto nella Grande Guerra, e da un modesto appartamento per la maestra al piano superiore. L'anno scolastico, avviato con il freddo autunnale (novembre), si dipanava fino alla tiepida metà di giugno. In quei giorni, la scuola accoglieva solo fino alla quarta elementare, mentre la quinta classe sarebbe stata introdotta in seguito. Caterina ricorda con nostalgia le sue insegnanti, donne che hanno segnato la sua infanzia: Rina Panizzi, Emma Spini e Zilia Mitta. Ai tempi esisteva un'unica maestra, figura rispettata e autorevole che si destreggiava tra gli alunni di diverse età. Caterina indossa ancora nella memoria la sua cartella di tela, compagna fedele nei viaggi di apprendimento. Il quotidiano aveva inizio con il rituale del “toch de legn”, ovvero fornire la legna per riscaldare l'aula, seguito dal saluto romano e dalle preghiere. Maschi e femmine erano segregati all'interno, mentre la cartella di tela, custode di saperi e segreti, accompagnava gli studenti nel loro viaggio di apprendimento. Poesie a memoria, tabelline e lezioni scandivano le giornate, con compiti da svolgere autonomamente. Le punizioni per chi trascurava gli studi o si comportava male non mancavano, e le votazioni giudicavano il percorso degli studenti, dall'elogio al temuto "insuff". Ogni anno, un viaggio a Torre per gli esami, un momento di verifica e crescita. La maestra, con gesto amorevole, regalava anche momenti di gioia con gite al Piazzo Cavalli o al prestigioso Grand Hotel Malenco a Chiesa. Purtroppo, nel 1984, la scuola chiuse i battenti, lasciando un vuoto incolmabile in quel piccolo borgo di montagna. Caterina conserva quei ricordi come gioielli preziosi, simboli di un'infanzia semplice tra le montagne e i banchi di scuola.

La scuola "Al Mot dal Dos" rimane, tuttora, uno scrigno di memorie indelebili, imprigionate tra le sue mura di pietre.